Skip to main content

Il quesito

Un nostro cliente farmacista formula il seguente quesito:

Sono un farmacista specializzato in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione. Posso erogare, all’interno della farmacia, il servizio di consulenza alimentare (senza prescrivere diete) a pagamento, come servizio della farmacia?

Consulenza nutrizionale del farmacista: può essere a pagamento?

La risposta

Farmatutela ha già trattato tempo fa il tema della consulenza del farmacista in ambito alimentare (leggi l’articolo).

Rispetto al quadro normativo analizzato in precedenza, nulla è variato.
Pertanto, si conferma la posizione prudenziale espressa dalla FOFI che consente al farmacista di svolgere in farmacia attività di consulenza in campo nutrizionistico, senza tuttavia prescrivere e/o elaborare diete, intese come programmi nutrizionali personalizzati.

Consulenza nutrizionale: può essere a pagamento?

Il quesito formulato dal nostro cliente farmacista permette di approfondire un ulteriore aspetto rilevante: la possibilità di erogare la consulenza in ambito nutrizionale a pagamento.

Si tratta di una questione tutt’altro che banale, poiché implica una riflessione più ampia sul ruolo del farmacista. Infatti, la diffusione di informazioni e consigli rientra tra le competenze professionali del farmacista ed è un’attività svolta quotidianamente, generalmente in forma gratuita o, più precisamente, considerata parte integrante dell’esercizio della professione.

La risposta al quesito è reperibile nel commentario FOFI del Codice deontologico del Farmacista.Con riguardo all’art. 15 “Attività di consiglio e consulenza”, la FOFI precisa quanto segue:

“Il D.Lgs. 206/2007, che recepisce la direttiva comunitaria 2005/36/CE, all’art. 51, lett. g), tra le attività di competenza del farmacista, prevede espressamente la “diffusione di informazioni e consigli sui medicinali in quanto tali, compreso il loro uso corretto”.

Tale attività consulenziale può essere erogata come prestazione libero-professionale, in spazi appositamente adibiti all’interno della farmacia ovvero anche in uno studio al di fuori della stessa, e il farmacista può chiedere un onorario come corrispettivo dell’attività svolta; si pensi, ad esempio, ai settori della nutraceutica, dei prodotti destinati ad un’alimentazione particolare, degli integratori, nonché della fitoterapia, ovvero ancora del benessere e dei corretti stili di vita.”

Conclusione

Alla luce di quanto esposto, la normativa consente al farmacista di offrire consulenze nutrizionali all’interno della farmacia, purché non si traducano in una prescrizione o elaborazione di diete personalizzate. Inoltre, questa attività può essere svolta a pagamento, rientrando tra le prestazioni libero-professionali che il farmacista può offrire in spazi dedicati, sia in farmacia che al di fuori di essa.

L’importanza della nutraceutica, degli integratori e della consulenza sul benessere e sugli stili di vita è sempre più riconosciuta, rappresentando un’opportunità per il farmacista esperto in nutrizione di valorizzare la propria competenza e offrire un servizio qualificato ai pazienti. Tuttavia, è fondamentale rispettare i limiti normativi e deontologici, evitando qualsiasi sovrapposizione con il ruolo di altre figure sanitarie.

Per dubbi o chiarimenti, contatta Farmatutela.

Farmatutela è pronta a supportarti per offrirti soluzioni su misura per ogni esigenza legale nel mondo farmaceutico.

Leave a Reply